Caseificio Bucamante

Qual'è l'abbinamento perfetto per ogni stagionatura di Parmigiano Reggiano?

Il Parmigiano Reggiano con la sua grande biodiversità è immancabile in cucina: esalta le ricette della tradizione e arricchisce dando un gusto in più ogni portata con aromi e sapori diversi per ogni stagionatura. Perfetto da solo per un aperitivo con gli amici e una merenda sana; accompagnato con frutta fresca, noci, miele.

Parmigiano Reggiano come aperitivo

Il Parmigiano Reggiano di 12-18 mesi è ideale per un aperitivo abbinato a verdure crude. L'aroma delicato dolce di questo Parmigiano giovane è esaltato da mostarde di frutta, ad esempio albicocca o melone. Servito con vini bianchi frizzanti o fermi non troppo corposi. In più si abbina perfettamente anche a cocktail non troppo alcolici.

Parmigiano Reggiano nei primi piatti

Il Parmigiano Reggiano stagionato 24 mesi si abbina perfettamente alla maggior parte dei primi piatti, alle zuppe e alle vellutate, sia grattugiato che in petali. Anche la crosta, dopo essere stata accuratamente pulita, può essere aggiunta nella cottura di minestroni e creme di verdura per arricchirli.

Parmigiano Reggiano con carne e pesce

Il Parmigiano Reggiano stagionato dai 24 ai 30 mesi è ottimo nella preparazione di secondi piatti: in petali su carpacci di pesce o di carne, oppure sul roastbeef, con rucola e un filo di olio extravergine d’oliva. La lunga stagionatura consente di abbinare questo particolare tipo di Parmigiano Reggiano a vini rossi, più strutturati.

Parmigiano Reggiano con le verdure

Il Parmigiano Reggiano è perfetto nelle insalate e con le verdure fresche di stagione, accompagnato da un goccio di olio extravergine d’oliva. Insaporisce in maniera naturale anche le verdure al forno, gratinate o i tortini di sfoglia.

Parmigiano Reggiano con la frutta

Il Parmigiano Reggiano di 12-18 mesi si abbina perfettamente con frutta fresca di stagione, come mele, pere, uva e fragole. Il Parmigiano Reggiano stagionato dai 24 ai 30 mesi è eccellente con frutta disidratata (albicocche, fichi, uva sultanina, prugne). Le stagionature più lunghe si abbinano a frutta secca come noci e nocciole.

Scaglia 4
Scaglia 7
Scaglia 5

Parmigiano Reggiano D.O.P. & Miele

Miele di castagno

Il miele di castagno è certamente uno dei più ricchi sia dal punto di vista delle proprietà benefiche (antiossidanti, anti-infiammatorie e anti-batteriche). Il suo sapore, si abbina perfettamente a una stagionatura elevata di Parmigiano Reggiano DOP, o 30 anche 36 mesi, un gioco unico di sapori in grado di unire bontà e salute in un’unica esperienza.

Miele millefiori di montagna

Il miele millefiori di montagna ricco e strutturato, ottenuto dai prati grassi che sfiorano i castagneti, con note aromatiche di fienagione secca. Questo è un miele proposto per un abbinamento al Parmigiano Reggiano 24 mesi e 30 mesi. Ideale per aperitivi e una gustosa merenda.

Miele d’ acacia

Il miele d’ acacia ha una consistenza piuttosto fluida, è caratterizzato da un profumo floreale e leggermente fruttato. È un miele ideale per essere abinato alle stagionature più giovani di Parmigiano Reggiano.

Come aggiungere dolcezza alle stagionature più lunghe?

Nel rispetto delle giuste regole per gli abbinamenti, i sapori più dolci tendono ad abbinarsi armoniosamente con le stagionature di Parmigiano più elevate, come nel caso delle confetture di pere o ciliegie.

Il matrimonio perfetto: Parmigiano Reggiano D.O.P. & Aceto balsamico

Imprescindibile e irrinunciabile rimane, il più classico tra tutti gli abbinamenti agro-alimentari a base “emiliana”, ovvero quello tra Parmigiano Reggiano DOP (stagionato almeno 24 mesi) e l’aceto balsamico. Con le sue infinite combinazioni di sapori il Parmigiano e l’aceto, regalano emozioni al palato, fondamentali per le occasioni speciali, o semplicemente per chi si vuole regalar un momento bontà.

 

Per unire la ruvidità della pasta del Parmigiano Reggiano DOP e la morbidezza agrodolce dell’aceto balsamico; bisogna come primo step tagliare il formaggio in scaglie grossolane. Quindi come secondo step, cospargerle con gocce dense di morbido aceto, dopo averle servite su un piatto di ceramica bianca o un rustico vassoio di legno, che metta comunque in evidenza due tra i più tradizionali, preziosi e unici prodotti agro-alimentari del nostro territorio emiliano e conosciuti in tutto il mondo.